Page 78 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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60 F. Vespignani

280 ms è denominata N280 (Neville, Mills, Lawson 1992) o lexical processing
negativity, LPN (King, Kutas 1998; Kutas 1997), ed è stata associata alla difficol-
tà nell’accesso lessicale all’interno del lessico funzionale, una seconda negativi-
tà sostenuta che si mantiene fino alla presentazione della parola successiva,
denominata N400-700 (Van Petten, Kutas 1991) è stata associata (Brown, Ha-
goort, ter Keurs 1999) a processi di aspettativa (solitamente correlati a negati-
vità denominate CNV, contingent negativity variation) relativi alla parola conte-
nuto successiva in lingue con ordine testa-complemento. Interessante in tale
contesto è lo studio di Molinaro et al. (2008) che ha mostrato come in violazioni
all’interno di complessi preposizionali come in (10) si assiste ad una riduzione
dell’N400-700 alla parola per in 10.b. rispetto al controllo di in 10.a. ma non
della precedente LPN.
10.a. Esistono molte prove a sostegno di quella ipotesi.
10.b. * Esistono molte prove a sostegno per quella ipotesi.
Un ulteriore importante ambito di applicazione degli ERP nello studio
dell’elaborazione frasale ha analizzato effetti di coerenza a livello del discorso
(ad esempio Burkhardt 2006; Van Berkum 2008). All’interno di questa breve
rassegna accenno unicamente a una componente denominata Nref con onset
attorno a 400 ms e di ampia durata, con distribuzione anteriore bilaterale, che
emerge nel caso di ambiguità di un riferimento a livello del discorso. Ad e-
sempio una frase come ‘Il preside ha detto al docente’ mostra una ampia Nref
elicitata dalla parola docente se nel contesto del discorso sono presenti due
docenti (ambiguità del riferimento) relativamente al caso nel quale ne sia pre-
sente uno solo (Nieuwland, Otten, Van Berkum 2007). La relazione fra tali ne-
gatività frontali sostenute ed altri effetti di questo tipo già riscontrati in lettera-
tura (King, Kutas 1995; Ferretti, Schwint, Katz 2007) richiede a mio avviso ulte-
riori approfondimenti per chiarirne nel dettaglio il significato funzionale.
Recenti sviluppi hanno reso più complessa la chiara dicotomia delle ori-
gini fra N400 come correlato dell’elaborazione semantica e P600 (preceduta da
LAN) e reso quindi più complesso assegnare una chiara interpretazione fun-
zionale alle componenti. Un esempio è legato alle P600 elicitate dalle violazio-
ni di semantic reversal o di inversione dei ruoli tematici (Kim, Osterhout 2005;
Kolk et al. 2003; Kuperberg et al. 2003; Kuperberg 2007). Nello studio di Kim e
Osterhout (2005), a seguito della presentazione della parola «devouring»
nell’esempio 11.a. qui riportato per comodità, emerge una P600 relativamente
ai controlli 11.b. e 11.c. senza che tale effetto, tradizionalmente interpretato
come correlator di difficoltà di elaborazione sintattica, sia preceduto da una
N400 e ciò nonostante la frase sia grammaticalmente corretta.
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