Page 133 - Fabio Gasti (a cura di), Seneca e la letteratura greca e latina. Per i settant’anni di Giancarlo Mazzoli, Pavia, Pavia University Press, 2013
P. 133









Virgilio in Seneca tragico:

due poeti per due principati

Giuseppe Gilberto Biondi, Università di Parma, giuseppe.biondi@unipr.it





Abstract: In his tragedies Seneca alludes to Vergil according to patterns
which turn out to be more complex then those disclosed by his works. With
the overturn of Vergil’s focus on politics, Seneca now switches it to ethics,
so that no more Rome, and no more Rome foundation are ‘at stake’, at least
as long as virtus is now the most important value for the civis.

Keywords: Vergil, Seneca, Political and ethical institutes




Il lavoro che sto per presentarvi ha una culpa, per così dire, originaria: il suo stesso
aition, che risalendo al periodo tra bimillenario della morte di Virgilio e bimillenario
della nascita di Seneca, lo fa ora nascere (nel senso di redigere per iscritto), in un certo
senso già vecchio o perlomeno trito da qualche seminario o conferenza che in quasi
vent’anni di gestazione esso è andato a produrre. Se, però, la sorte fa sì che esso
costituisca una relazione nel giorno in cui si festeggiano magno cum honore i settanta
dell’amico Giancarlo Mazzoli, allora mi consoli il fatto che la culpa diventi felix.
Lo spunto, infatti, della ricerca nasce, in prima battuta, da quel capolavoro
giovanile di Giancarlo che è Seneca e la poesia, in seconda dalla voce Seneca della
Enciclopedia Virgiliana, redatta magistralmente dallo stesso Mazzoli: in essa (vale la
pena riprendere per intero le parole di M.) si dice:
Per ciò che riguarda il rapporto di S. tragico con V., mancano, dopo la vecchia
raccolta di materiale di H.M.B. ter Haar Romeny (De auctore tragoediarum quae
sub Senecae nomine feruntur, Vergili imitatore, Diss., Leiden 1887), specifici studi
d’insieme, ma ricerche quali quelle di Fr. Leo (De Senecae tragoediis observationes
criticae, Berolini 1878, pp. 155-57; pp. 184 ss.) e G. Runchina (Tecnica drammatica
e retorica nelle tragedie di Seneca, «AFLC», 28, 1960, p. 163; p. 324) e gli stessi
specimina offerti da M. Rozelaar (Eine Gesamtdarstellung, Amsterdam 1976)
bastano a mostrare la spiccata valenza retorica con cui tale rapporto si esplica, in
buona corrispondenza con quanto illustrato da S. Timpanaro (La tipologia delle
citazioni poetiche in Seneca: alcune considerazioni, «GIF» n.s. 15, 1984, pp. 163-
182) per le varianti in citazione. Dopo Ovidio, e insieme a Orazio, V. è l’autore
augusteo cui maggiormente si appunta l’aemulatio del drammaturgo, tesa ad
“assimilare”, nel segno del pathos e della deinosis, i modelli non solo tragici. Vanno
naturalmente tenuti in conto i “confini” tra i generi letterari. L’ascendente dell’epos
di V. (dell’Eneide in particolare) si esercita soprattutto nelle parti narrative e

   128   129   130   131   132   133   134   135   136   137   138