Page 129 - Fabio Gasti (a cura di), Seneca e la letteratura greca e latina. Per i settant’anni di Giancarlo Mazzoli, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Il significato politico dell’Hercules Furens e dell’Hercules Oetaeus di Seneca 117
da un nuovo Nerone. Che ironia! Viene da pensare al mondo della Apocolocyntosis. Non
sarebbe poi così scioccante come potrebbe apparire in un primo momento, perché il
collegamento tra Ercole morente e Nerone che è ancora in vita suona comunque macabro.
2.9. Sguardo alla drammaturgia
Si è detto all’inizio che non è da escludersi l’ipotesi che l’Oetaeus sia stato pubblicato
dopo la morte di Seneca, il quale aveva scritto singole parti più estese per recitazioni
all’interno della sua cerchia di amici (e aveva progettato di pubblicarle in forma più
concisa). Se questa ipotesi fosse vera, la versione conservata costituirebbe solo un ab-
bozzo, che però è andato molto avanti.
È però altrettanto possibile che l’Oetaeus, nel suo complesso, presenti la forma che
Seneca aveva progettato per esso. In questo caso occorre tentare una spiegazione. È
stato più volte sottolineato che l’Oetaeus è una variazione del Furens, in quanto ne
riprende in gran parte i motivi, sviluppandoli. La sua azione non è una continuazione
esatta di quella del Furens, ma rappresenta uno stadio successivo, in certo qual modo
uno stadio finale in cui l’eroe muore. Si incontra spesso nella letteratura mondiale che il
seguito di un’opera per mano dello stesso autore ‘rigonfi’ l’opera più tarda. Esempi
eclatanti sono l’Edipo a Colono di Sofocle rispetto all’Edipo Re, le Satire del secondo
libro di Orazio rispetto a quelle del primo libro, le sue Epistole del secondo libro
rispetto a quelle del primo, le Epistole a Lucilio di Seneca della seconda metà
dell’opera rispetto a quelle della prima metà, il Faust II rispetto al Faust I, Wilhelm
Meisters Wanderjahre rispetto a Wilhelm Meisters Lehrjahre. In tutti questi casi gli
autori sono costretti ad ampliare i motivi e i temi della prima opera e a svilupparli
ulteriormente in modo particolareggiato, portandoli a una conclusione. Sembra essere
una legge non scritta, ma non meno valida, che le variazioni siano sempre più lunghe
delle creazioni originarie (basti pensare alla musica). Spesso si aggiunge un secondo
elemento: le continuazioni sono spesso opere della vecchiaia. Il poeta che invecchia è
dal punto di vista artistico non più teso alla meta, si concede tempo. Anche solo la
ripresa di temi già trattati costituisce spesso un indizio di opere della vecchiaia.
Se si accetta la datazione di Nisbet («shortly before Seneca’s death in 65») entram-
bi gli elementi considerati appaiono validi per l’Oetaeus.
Bibliografia
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Averna, Daniela [ed.] (2002), Lucio Anneo Seneca, Hercules Oetaeus. Testo critico,
traduzione e commento, Roma, Carocci.
Axelson, Bertil (1967), Korruptelenkult. Studien zur Textkritik der unechten Seneca-
Tragodie Hercules Oetaeus, Lund, Gleerup.
Bertoli, Enea (1977), La civiltà impossibile. Due studi di letteratura latina, Bologna,
Pàtron.