Page 13 - Fabio Gasti (a cura di), Seneca e la letteratura greca e latina. Per i settant’anni di Giancarlo Mazzoli, Pavia, Pavia University Press, 2013
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La filosofia come terapia, autotrasformazione

e stile di vita in Seneca

Aldo Setaioli, Università di Perugia, aldosetaioli@tin.it





Abstract: According to Seneca, the goal of philosophy is the cure of the
soul, just like medicine’s is the cure of the body. In the first stage of his
moral ‘therapy’, Seneca will resort to a rhetorical form of suasion aiming to
sway the soul, since his ‘patients’ are not yet receptive to rational argument.
The next step is meditatio, a sort of autosuggestion on the part of the
‘patient’ himself. Besides verbal suasion, Seneca also recommends
practical, or party practical, ‘exercises’. In the final stage, the ‘patient’ has
become receptive to rational teaching, that can dispense with all forms of
rhetoric appealing to the emotions. Books and reading may have an
important function at different stages of this therapeutical process, whose
goal is to achieve self-transformation and to attain happiness in life.

Keywords: Seneca, Moral therapy, Self-improvement





1. Durante il periodo ellenistico un aspetto della filosofia che non costituiva in alcun
modo una novità nel pensiero greco, vale a dire la funzione di direzione spirituale e di
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terapia dell’anima, acquistò sempre maggiore prominenza, a mano a mano che all’etica
veniva riconosciuto il primato per quanto riguarda la finalità della speculazione filoso-
fica. Questa tendenza era naturalmente destinata a trovare favorevole accoglienza a
Roma, dove la sua espressione più coerente s’incontra proprio nell’opera di Seneca. La
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felice definizione di A. Guillemin, «Sénèque directeur d’âmes», è oggi accettata da
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quasi tutti gli studiosi. I suoi scritti sono strumenti d’educazione e mirano al migliora-
mento morale tanto del proprio io quanto dei propri destinatari, allo scopo di raggiunge-
re la felicità (la vita beata). Occorre infatti sottolineare fin dall’inizio che Seneca con-
sidera se stesso bisognoso di (auto)trasformazione non meno di coloro ai quali dedica i
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propri scritti. È in questa costante fedeltà alla propria finalità etica che va riconosciuta
la sua reale coerenza, nonostante le non rare discrepanze dottrinali che è possibile os-

1 Cfr. Nussbaum (1994), opera stimolante, anche se in parte antistorica; anche Voelke (1993).
2 Guillemin (1952; 1953; 1954).
3 Cfr. von Albrecht (2004, p. 2): «Instrument philosophischer Erziehung und Selbsterziehung». Il riferimento
di von Albrecht è alle Epistulae morales, ma l’osservazione può essere estesa all’intera produzione filosofica
senecana. Il titolo del libro di von Albrecht riassume felicemente quest’aspetto della scrittura di Seneca: la
ricerca di trasformazione (e autotrasformazione) da ottenersi (principalmente) attraverso strumenti verbali e
vòlta a raggiungere la giusta condotta di vita.
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Cfr. epist. 8,2; 57,3; 75,15-16; vit. beat. 17,3-4; etc.

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