Page 9 - Fabio Gasti (a cura di), Seneca e la letteratura greca e latina. Per i settant’anni di Giancarlo Mazzoli, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Introduzione ai lavori


Elisa Romano





Vorrei innanzitutto rivolgere, a nome della Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di
Pavia, il più cordiale saluto e un sincero ringraziamento ai relatori dell’incontro di oggi,
ai colleghi e agli amici che ci hanno raggiunto da altre sedi universitarie italiane e stranie-
re, ai colleghi di facoltà, agli studenti, a tutti coloro che sono presenti all’ormai consueto
appuntamento con le “Giornate Ghisleriane di Filologia classica”. Rivolgo un particolare
ringraziamento a Fabio Gasti per avere ideato e realizzato la manifestazione di oggi, in-
terpretando il desiderio e l’intenzione dell’intera Facoltà di Lettere.
Quella che si svolge oggi è la IX edizione delle “Giornate”, che dal 2001 si susse-
guono con cadenza annuale. Si tratta però di un’edizione diversa dalle precedenti, in pri-
mo luogo perché eccezionalmente rispetto alla regola delle “Giornate”, per lo più dedica-
te a tematiche trasversali nell’ambito della letteratura greca e latina, è dedicata a un unico
autore, Seneca. Il sottotitolo del convegno spiega la ragione di questa eccezione alla rego-
la, rivelando che l’incontro su Seneca e la letteratura greca e latina è offerto a Giancarlo
Mazzoli per i settant’anni, compiuti nello scorso mese di agosto. Oggi la nostra Facoltà
festeggia uno dei suoi Maestri, uno dei più rappresentativi studiosi nel campo
dell’antichistica, esponente di spicco di una consolidata e prestigiosa tradizione di studi.

Allievo e continuatore della lezione di Enrica Malcovati, Giancarlo Mazzoli ha condotto
la sua incessante e intensa attività di ricerca in quasi tutti i campi della letteratura latina,
spaziando dall’età mediorepubblicana a quella tardoantica, e producendo negli anni una
grande quantità e varietà di contributi. Plauto, Ennio, Lucilio, Lucrezio, Cicerone, Orazio,
Properzio, Ovidio, Persio, Seneca retore, Petronio, Plinio il giovane, Apuleio, Ausonio,
Girolamo, Venanzio Fortunato, Sidonio Apollinare: questi gli autori – e l’elenco non è
completo – che compaiono nei titoli della ricca bibliografia dello studioso, ulteriormente
impreziosita da alcune escursioni nella letteratura italiana del Novecento (in particolare,
Ungaretti e Saba), che testimoniano la sua sensibilità anche per la ricezione della cultura
classica. In questo variegato panorama di interessi Mazzoli ha tuttavia legato il proprio
nome soprattutto a Seneca; ed è sull’opera di Seneca che gli studiosi oggi intervenuti of-
friranno, come riconoscimento del ruolo primario che egli ha assunto negli studi seneca-
ni, un contributo a quel dibattito che i suoi studi hanno arricchito di riflessioni, di inter-
pretazioni, di letture analitiche e di visioni d’insieme.
Quella nei confronti di Seneca può essere in modo appropriato definita una ‘lunga
fedeltà’, fin dai primi due articoli, pubblicati nella prima metà degli anni Sessanta, ri-
spettivamente sull’identificazione con Virgilio del maximus poetarum menzionato in un
passo del De brevitate vitae (Maximus poetarum, «Athenaeum», 40, 1962, pp. 142-156)
e sul riconoscimento di un frammento di Ennio nell’epistola 102 a Lucilio (Il frammen-
to enniano Laus alit artis e il proemio al XVI libro degli Annales, «Athenaeum», 42,


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