Page 10 - Fabio Gasti (a cura di), Seneca e la letteratura greca e latina. Per i settant’anni di Giancarlo Mazzoli, Pavia, Pavia University Press, 2013
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X Elisa Romano

1964, pp. 307-333), cui seguono nella seconda metà degli anni Sessanta altri lavori se-
necani, fra i quali si segnala l’importante contributo sul tema escatologico (Genesi e
valore del motivo escatologico in Seneca. Contributo alla questione posidoniana,
«RIL», 101, 1967, pp. 203-262). Questo primo periodo dell’attività di ricerca di Mazzo-
li, interamente dominato dagli studi senecani, si chiude nel 1970 con la pubblicazione
di un volume destinato a porsi come fondamentale, Seneca e la poesia, il cui titolo sta-
bilisce allusivamente un legame con la produzione scientifica della sua Maestra, pre-
sentandosi come una sorta di pendant del volume Cicerone e la poesia, pubblicato qua-
si trent’anni prima, nel 1943, da Enrica Malcovati. Dai primi lavori ai più recenti, nel
quadro della vasta produzione di Mazzoli, l’interesse rivolto all’intero corpus senecano
si lascia senz’altro individuare come un costante, mai interrotto filo conduttore. Non c’è
un’opera di tale corpus a cui egli non abbia rivolto la sua attenzione, nessuna è assente
dalla sua bibliografia: dal De clementia al De beneficiis, dal De ira ai Dialogi, dalle
Naturales quaestiones all’Apocolocyntosis, dal Seneca perduto delle Exhortationes allo
pseudo-Seneca dell’Octavia; per non parlare dei molti contributi sul teatro senecano nel
suo insieme e sulle singole tragedie. Varie sono anche le prospettive metodologiche
della ricerca di Mazzoli: se prevalente è l’interesse per l’analisi letteraria, assieme a
quello per l’approfondimento degli aspetti storico-filosofici, non si possono non ricor-
dare i contributi di carattere ecdotico e storico-testuale, in particolare sul De beneficiis,
sul De clementia, sui manoscritti senecani a Montecassino.
Ma accanto alla costante presenza di Seneca negli interessi scientifici di Mazzoli e
alla quantità di contributi in questo ambito è soprattutto importante sottolineare la rile-
vanza dei suoi studi senecani. Giancarlo Mazzoli ha realizzato un sogno che, anche se
spesso in modo inconfessato, tutti accarezziamo: scrivere dei lavori di cui la ricerca suc-
cessiva non potrà fare a meno. Ho ricordato prima il volume Seneca e la poesia, impre-
scindibile punto di riferimento, cui si affianca a distanza di anni, nel 1991, la messa a
punto sul medesimo tema presentata in un intervento negli “Entretiens” della Fondation
Hardt. Ma pensiamo anche alla sintesi sistematica sulle Epistulae ad Lucilium, pubblicata
nel 1989 in quell’importante strumento per i nostri studi che è la raccolta di volumi dal
titolo Aufstieg und Niedergang der römischen Welt. Pensiamo inoltre ai numerosi contri-
buti sul teatro senecano che, sparsi per sede e per cronologia, costituiscono i capitoli idea-
li di un saggio che offre una lettura complessiva del teatro senecano e che speriamo si
materializzi presto in un volume.
Erede di una tradizione prestigiosa, Giancarlo Mazzoli è anche, a sua volta, maestro
di altri studiosi. Qui a Pavia, dove è stato assistente ordinario dal 1969 e dove a partire
dal 1971 ha sempre insegnato, prima Storia della lingua latina, poi, dal 1986 fino a oggi,
Letteratura latina, con la parentesi degli anni 1981-1986, trascorsi come professore ordi-
nario di Letteratura latina presso le Università prima di Sassari e poi di Verona, «ha fatto
crescere una nuova generazione di specialisti che da lui hanno imparato il mestiere di
studiare gli autori latini, la loro lingua, i modi migliori per insegnarne ai giovani il signi-
ficato e il valore», come ha scritto Giovanni Polara nella recente rassegna degli studi di
filologia latina a Pavia affidatagli in occasione della celebrazione dei venticinque anni del
Dipartimento di Scienze dell’Antichità (Gli studi di filologia latina, in Anniversari
dell’antichistica pavese, a cura di G. Mazzoli, Milano, Cisalpino, 2009, pp. 121-141).



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