Page 177 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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fNIRS nello studio del linguaggio 159

linguaggio dei segni in base alla loro abilità di usare le due lingue
simultaneamente, in alternanza o separatamente. Ai soggetti veniva chiesto di
nominare delle immagini in una sola lingua (usando una lingua alla volta)
oppure in due lingue (simultaneamente oppure alternandole rapidamente). I
risultati dello studio a livello comportamentale evidenziarono un simile livello
di accuratezza tra i gruppi e le condizioni. I risultati fNIRS rivelarono che i
bilingui, quando dovevano rispondere attraverso la lingua dei segni e la lingua
inglese, reclutavano in misura maggiore le regioni temporali posteriori rispetto a
quando dovevano rispondere attraverso una sola lingua. Gli autori spiegarono
questa risposta cognitiva come dovuta al fatto che l’abilità dei bilingui di usare
due lingue senza sforzo e confusione coinvolgesse l’uso di regioni temporali
posteriori specifiche per l’abilità di cambiare il codice linguistico e reclutare due
lingue contemporaneamente.



2.3. La comprensione del linguaggio
La comprensione del linguaggio è stata oggetto di studio anche nei soggetti
adulti. Mentre nell’infante la competenza linguistica è ridotta per il fatto che il
soggetto non possiede una padronanza della lingua, nell’adulto tale abilità mette
in gioco la conoscenza lessicale-semantica e morfosintattica del linguaggio. Per
questa ragione, la fNIRS è stata applicata per valutare la risposta cognitiva
durante l’elaborazione di stimoli linguistici.
Scherer et al. (2012) ha applicato la fNIRS allo studio dell’elaborazione
sintattica negli adulti con un’alta competenza linguistica nella lingua madre
(portoghese) e in una seconda lingua (francese). Ai soggetti venivano presentate
visivamente della frasi che potevano contenere delle violazioni dell’accordo
nome-verbo. I risultati dimostrarono che in entrambe le lingue si evidenziava
una maggiore attivazione nelle regioni frontali anteriori dell’emisfero sinistro in
risposta al giudizio sintattico. Le regioni temporali posteriori erano anche attive,
tuttavia l’attivazione era più prominente nella seconda lingua.
In uno studio di Hashimoto et al. (2012) che si proponeva l’obiettivo di
valutare la capacità di discriminare la struttura delle frasi in soggetti adulti,
venivano presentate ai soggetti delle frasi con una struttura soggetto-verbo-
oggetto o con una struttura oggetto-soggetto-verbo. Sebbene in giapponese non
esistano regole sintattiche, è stata dimostrata una maggiore attivazione della
corteccia frontale inferiore in risposta alla struttura oggetto-soggetto-verbo.
Le regole per combinare i differenti fonemi in una lingua sono definite
regole fonotattiche. Queste regole definiscono le combinazioni possibili legali
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