Page 133 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Lo studio del linguaggio con la risonanza magnetica funzionale 115

di riposo. Negli studi sul linguaggio questo si fa in genere quando ai
partecipanti si presentano diversi tipi di stimoli con lo stesso compito. Per
esempio, il disegno a blocchi usato da Xu e colleghi (2005) consiste nella
presentazione di una serie di storie, una serie di frasi, una serie di parole e una
serie di stringhe di lettere con le istruzioni di leggere attentamente. Il disegno a
blocchi si usa anche quando si varia il compito da effettuare sugli stimoli come,
per esempio, nel caso di Ferstl e von Cramon (2002) che hanno presentato ai
partecipanti delle coppie di frasi e in un primo blocco hanno chiesto loro di
valutare se ci fosse una connessione logica fra le due frasi. In un secondo blocco
hanno poi chiesto ai partecipanti di immedesimarsi con le persone descritte nelle
coppie di frasi.
Il disegno evento-correlato, invece, consiste nel mescolare la presentazione
di stimoli appartenenti a diverse condizioni sperimentali in ordine generalmente
casuale. Ciascuna presentazione può essere separata dalla successiva da
intervalli di tempo variabili. Molto usato è il disegno evento-correlato di tipo
rapido, con pochi secondi di pausa fra la presentazione di uno stimolo e il
successivo, in cui si verifica una sovrapposizione del segnale BOLD risultante
dalle diverse presentazioni degli stimoli, che si dispiega poi in fase di analisi dei
dati. Un esempio di disegno evento-correlato è quello usato da Hasson e colleghi
(2006), in cui ai partecipanti sono state presentate frasi di diverso tipo (frasi
contenenti o no subordinate e frasi grammaticalmente scorrette) in ordine
casuale, alcune delle quali sono state anche ripetute in ordine casuale.
Uno dei vantaggi principali del disegno evento-correlato è la sua flessibilità,
poiché permette di organizzare gli eventi dell’esperimento in categorie diverse
anche dopo l’esperimento, per esempio in base alle risposte del partecipante (in
base a errori, giudizi, etc.). Permette inoltre la randomizzazione di stimoli e
compiti in modo da impedire che gli eventi successivi non siano prevedibili, che
l’attività associata a un evento non influenzi quella degli eventi successivi, che i
partecipanti non adottino un atteggiamento mentale strategico.
I vantaggi dell’uso del disegno a blocchi sono una maggiore semplicità
nell’esecuzione per i partecipanti, un migliore rapporto fra segnale e rumore,
una maggiore potenza statistica nell’identificare aree attive durante lo
svolgimento di un compito particolare e nel catturare differenze di attività
associate a compiti diversi. Tuttavia disegni a blocchi puri sono sconsigliati per
lo studio del linguaggio e non sono fra i più comunemente usati, in quanto lo
svolgere lo stesso compito su una serie di stimoli non randomizzati permette
l’adozione di una strategia di elaborazione dell’informazione, anche inconscia,
che può non rispecchiare il modo naturale di svolgere quella funzione. Più usati
sono esperimenti che mescolano il disegno a blocchi con quelli evento-correlati.
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