Page 131 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Lo studio del linguaggio con la risonanza magnetica funzionale 113

network), cioè insiemi di regioni che si coattivano e interagiscono nello
svolgere una determinata funzione. Questa coattivazione si esprime in una
sincronizzazione dell’attività di queste regioni durante lo svolgimento di una
certa funzione o, in altre parole, in una correlazione della loro attività nel
tempo. Se l’interesse del ricercatore è, per esempio, quello di capire se le stesse
regioni del network associato con la comprensione del linguaggio sono
coinvolte nell’integrazione di informazione linguistica a livello sintattico e a
livello semantico, la tecnica da usare è certamente la fMRI.



1.3. Il tipo di studi in cui si usa la fMRI
Per funzioni cognitive ad alto livello come buona parte dei processi linguistici,
il fatto che insiemi di regioni si coattivino nello svolgere una determinata
funzione è un fattore molto importante. Bisogna infatti tener presente che solo
le funzioni più semplici possono essere localizzate con successo in una o poche
regioni. Le funzioni cognitive più complesse vengono svolte da network
funzionali. In virtù delle connessioni anatomiche che esistono fra diverse
regioni cerebrali, nello svolgimento di una certa attività gruppi neuronali
possono mandare segnali inibitori o eccitatori ad altri gruppi di neuroni in
altre regioni, dando così il via all’attivazione del network. Si noti che anche le
regioni associate alle funzioni più semplici, come le cortecce primarie, sono
comunque sensibili a influenze top-down provenienti da altre aree e la loro
attività può così essere modulata all’interno di un network (si vedano, per
esempio, Petkov et al. 2004; Stănişor et al. 2013).
Nello svolgere una funzione, non tutte le regioni che sono connesse
anatomicamente a una regione attiva si attivano necessariamente anch’esse. Allo
stesso tempo, anche regioni che non hanno legami anatomici diretti possono
essere coattivate per lo stesso compito, poiché possono ricevere segnali da
regioni intermedie (Pessoa 2008). Poiché le stesse regioni possono appartenere a
diversi network funzionali, il processo svolto da una regione dipende dal
particolare network in cui quella regione è attiva in un momento specifico. È
perciò necessario tener presente la configurazione delle altre regioni in
concomitanza delle quali una regione si attiva, perché è da questa
configurazione che dipenderà la sua funzione (Mesulam 1990; Pessoa 2008).
Inoltre, poiché i network possono assumere configurazioni diverse come
conseguenza dell’apprendimento (Bassett et al. 2011), si deve anche tener
presente che la funzione di una stessa regione attiva in due network differenti
ma che svolgono funzioni analoghe può essere ben diversa.
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